Nel seguente brano tratto dall’Asclepius di Ermete Trismegisto è espressa l’idea eretica dell’uomo-mago (uomo-dio) tanto cara alla dottrina magica ed esoterica:
“E cosi, o Asclepio, l’uomo è un miraculum magnum, un essere degno di reverenza e onore. Poiché egli perviene alla natura divina come se fosse egli stesso un dio; ha familiarità con la razza dei demoni, poiché sa di condividere con essi l’origine; disprezza quella parte della sua natura che è soltanto umana, perché ha riposto la sua speranza nella divinità dell’altra parte di sé.”